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Le Marne della Colma

 


 

interno delle cave angelino (foto L. Panati)

 

La Pietra da Cantoni e in particolare le marne che caratterizzano la sua parte più recente sono, com'è noto, una delle risorse principali del territorio di Colma di Rosignano Monferrato.


Le marne, dette anche impropriamente “Tufi” utilizzando il linguaggio dei cavatori, sono rocce sedimentarie miste, composte prevalentemente da calcare (di origine marina e spesso legato al contenuto fossilifero) e da argilla (in gran parte trasportata dai fiumi in mare). A seconda del diverso rapporto fra questi due componenti, la roccia assume denominazioni differenti (vedi grafico).

 

Dalle argille ai calcari attraverso le marne e campioni di marna analizzati.
Le marne di Colma, risultano più pregiate in quanto più calcaree,

rispetto a quelle di altre località o unità geologiche (A. Frixa)


Considerando la parte sinistra del grafico, una “marna” ha un contenuto di calcare variabile tra 35% e 65% della roccia totale. Se il calcare diminuisce, la marna diventa “argillosa” (15-35% di calcare), se invece aumenta, si passa a “marna calcarea” (65-85%) ed infine a calcare (95-100%). Discorso inverso partendo dalla percentuale di argilla nella roccia (parte destra del grafico).

 

Dalle analisi effettuate su alcuni cantoni e affioramenti di Pietra da Cantoni, risulta che le marne giallastre provenienti dalle cave Angelino, Campagnola e Valleggia di Colma hanno proprietà migliori, rispetto a quelle di altre località o unità geologiche (es. Marne di Antognola o Marne di Mincengo), in quanto più calcaree e meno argillose.
Il contenuto in carbonato di calcio, legato prevalentemente a microfossili presenti nella roccia, a Colma varia da 60 % a 70%, mentre il contenuto di argilla è di circa 18-24%.
Più friabili sono, invece, i cantoni azzurri, prelevati dalle Marne di Mincengo di Colma e Uviglie, perché il tenore di calcite si abbassa anche a 33%, mentre quello di argilla si alza al 30%.

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