Gennaio 2017 - A NORCIA, CASETTE PER I TERREMOTATI |
IL RACCONTO DI ANITA ROSSO, PRESIDENTE
DELL'ASSOCIAZIONE 20 Gennaio 2017, ore 21, siamo da poco tornati a Colma da dove siamo partiti alle 4 di questa mattina con Gigi Bionda che ha messo a disposizione il suo tempo e la sua auto per portarci a Norcia dove alle 10 era previsto l’incontro e la consegna delle due casette. Li abbiamo trovato gli amici di Fubine e Fabio Brandimarte con la sua bambina Sara, destinatari. con la mamma ottantenne Signora Regina oggi in esilio a Roma, della casetta acquistata con le offerte della Gente Solidale di Rosignano e Vitas, come recita la targa apposta accanto alla porta. Torno con in cuore un magone che non mi abbandona. Un conto è vedere le immagini asettiche della televisione, un altro è non vedere più nulla oltre le antiche mura di Norcia se non una torre solitaria che si erge ancora non si sa fino a quando Torno dopo una giornata in cui abbiamo visto negli occhi di questa gente uno smarrimento che sconvolge. Hanno negli occhi la paura e dalle loro parole traspare tanta rassegnazione. Da domani 2 famiglie potranno almeno dormire tranquille in queste due case. Torno con la netta sensazione di aver portato un cucchiaino d'acqua in un immenso deserto. Torno e nelle orecchie ho i racconti delle paure vissute mentre tutto ti crolla addosso. La fuga dal laboratorio dove si era intenti a fare il formaggio e l’invocazione “Santa Rita mia aiutaci tu…. E ci ha aiutati”. Il pastore intento a mungere il gregge travolto dalle travi del capannone che crolla, salvato da una trave enorme di cemento che in qualche modo lo protegge. La fuga all’esterno e poi di corsa ancora dentro, manca Lupino, il fedele cane che lo aiuta con il gregge, perde sangue ma è salvo anche lui. Dopo, quando tutto pare placato, la conta degli animali morti. Saranno 74. I superstiti vengono portati fuori in un recinto, con loro anche gli agnellini nati da poco, salvi si dicono. Ma nella notte dai monti verso Castelluccio scendono i lupi e fanno un’altra strage. E ancora quelle povere bestie che si ammalano e oggi si teme un provvedimento dell’autorità sanitaria per il sospetto di una malattia contagiosa. Insomma dolore su dolore e tanta rassegnazione e senso di impotenza. Più in alto verso il monte, ci racconta Fabio, si è aperta una sorgente con una portata di 1500 litri al minuto. Un fiume che Fabio ricorda esisteva quando lui era bambino e che sparì dopo il terremoto del 1971- Ora è riapparso e-si teme l’allagamento della vallata. Intanto la casetta è collocata sul terreno si proprietà in attesa della sistemazione definitiva, il trasportatore consegna le Bolle e le chiavi della casa a Fabio che mette in tasca il foglio di carta e chiama Sara “Tieni Sara, le chiavi della nostra casa” e Sara guarda le sue mani unite a coppa nelle quali il papà a posato le chiavi e finalmente vediamo la felicità su quel volto di bambina. Basterebbe questo a giustificare tutto ciò che abbiamo fatto. Ma rimane dentro l’amarezza per non essere riusciti a fare di più e avremmo potuto farlo se solo il sentimento di solidarietà avesse pervaso ancor più profondamente questa nostra comunità. Poi si riparte per consegnare la casetta destinata alla Signora Silvia Loretucci e alla sua famiglia a Nottoria Frazione di Norcia. Percorriamo alcuni chilometri verso i monti e all'arrivo troviamo la Signora Silvia intenta a farsi sentire con i vigili del fuoco il cui intervento è atteso da due giorni. Una donna energica e battagliera ma anche nel suo sguardo si coglie la disperazione, da tutte le indicazioni ai vigili del fuoco, che sul camion hanno un piccolo gatto delle nevi con il quale raggiungeranno i cavalli che attendono il foraggio da giorni. In poco tempo la strada si riempie di mezzi, vigili del fuoco, protezione Civile e esercito. La casa agganciata raggiungerà la sua destinazione finale. Consegniamo ad ogni famiglia le confezioni di vino offerte dalle Aziende Roberto Caprioglio e Marcello Ganora, i 20 Kg di riso per ogni famiglia offerto dalla riseria Morano e la farina di Polenta di una volta offerta da Mauro Longo. Torniamo a Norcia dove ci attende Fabio, il commiato da tutta la sua famiglia e da suoi fratelli. La promessa che ancora lo aiuteremo ad acquistare una stufa a pellet per riscaldare la casetta e che saremo sempre vicini e cureremo questo legame che si è creato. Promette che più avanti quando arriverà la bella stagione verrà in Monferrato a tentare di rilassarsi da tanta tensione. Noi li aspettiamo fin da ora. Poi, declinando il gentile invito del rappresentante della CIA per un pranzo insieme, riprendiamo il viaggio di ritorno sollevati dalla notizia che a pochi chilometri da noi sono stati estratti vivi alcuni dei dispersi nel crollo dell’Hotel. Cala il tramonto su una giornata che non riuscirò a dimenticare tanto presto e mentre la macchina corre rivedo Sara che sorride con le chiavi tra le sue mani. Perché, vi domanderete, un racconto così lungo? Perché oggi li a Norcia eravamo in 139, vi abbiamo portati tutti con noi. Perché oggi non servono inutili “proclami” …. Oggi noi eravamo tutti li a ribadire che: “Se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia.” P.S.: Ora vado a dormire. Grazie a tutti e più di tutti grazie a Gigi Bionda. Annita Rosso |