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La Cappella di San Bartolomeo

(testo a cura di Anita Rosso)

CLICCA QUI per vedere la pagina del restauro tela di S.Bartolomeo
 

 

La Cappella di San Bartolomeo

Prima ancora che Rosignano si costituisse in libero comune (intorno all'anno 1250) esisteva, dove è ora il Castello della Colma, un'abbazia benedettina la cui chiesa era intitolata a San Bartolomeo: il Monasterium Sancti Bartolomei de Cellis. All'abbazia era stato aggiunto in seguito un beneficio (il Beneficio di San Pancrazio), venendosi così a formare una commenda di 120 moggia di terreno. A partire dal secolo XVI° però i frati cominciarono ad abbandonare il luogo, cosicché nel Settecento si ritrovarono a godere del beneficio, col titolo di abati, solo ecclesiastici di famiglia signorile.


 

La Cappella ed il Castello di San Bartolomeo


Dal 1713 al 1735 il beneficio fu prerogativa del Conte Guidobono Giuliano di Roma il quale, devoto a San Francesco di Paola, fece eseguire il quadro tuttora esistente e rappresentante San Francesco, San Bartolomeo e San Pancrazio; da ricerche condotte da studiosi del luogo il quadro risulta essere del 1715, opera di Girolamo Tasistro, il quale lo “fece in Novi”.

Nel 1801, con l'entrata in vigore delle leggi francesi, il beneficio venne incamerato “escluso nominatim oratorio seu sacello ”, il quale oratorio “spettante ora al Sig. Medico Cantamessa di questo luogo è fatto ricostruire e sta per essere ultimato” (Cappellaro C., 1984, Rosignano Monferrato delle cose sulla storia, Alessandria, Edizioni Dell'Orso): “ora” era il 1834. Il protomedico Giacomo Cantamessa, le cui spoglie riposano nella Cappella di San Bartolomeo, con testamento del 15 settembre 1843, istituiva una cappellania laicale in questa chiesa divenuta di sua proprietà, sotto il titolo di San Bartolomeo, “con obbligo perpetuo di far celebrare una Messa in tutti i giorni festivi e di precetto un'ora dopo il levar del sole ed inoltre di fare in detti giorni il catechismo ai fanciulli che vi concorrono e di recitare il Deprofundis dopo la messa a suffragio dell'anima sua e dei parenti”.

Elenco nominativo dei proprietari dei terreni della Colma,

con numero di mappa catastale - Inizio 1800
 

Con una legge del 5 agosto1867 vennero però soppressi i benefici della cappellania e l'avvocato Luigi Cantamessa non solo svincolò l'appezzamento di terra (sito in regione Cornacchia, di are 199) fissato dal fondatore come dotazione della cappellania, ma sospese anche la celebrazione della messa. Contro questa decisione, il 20 febbraio 1889, si appellarono i signori Don Giovanni Bonelli (Parroco di Rosignano), Ernesto Cantamessa (fratello di Luigi), Caterina Martinotti vedova Caprioglio e Gabriele Caprioglio fu Pietro, tutti abitanti alla Colma, e con una sentenza del Tribunale di Casale l'avvocato Luigi Cantamessa fu condannato e obbligato ad adempiere le volontà testamentarie del protomedico Giacomo.


Mappa catastale di San Bartolomeo,

con numero di mappa catastale - Inizio 1800

 

CLICCA QUI per scaricare il documento della Convenzione



“Non va comunque dimenticato che per assicurarsi la messa festiva, nonostante il pingue beneficio di cui la chiesa era dotata, gli abitanti della Colma nei secoli scorsi dovevano provvedere a pagarsela, collettando per un cappellano "grano, vino, legna". Per l'acquisto della cera anche qui si provvedeva con la colletta del pane” (Cappellaro C., 1984, Rosignano Monferrato delle cose sulla storia, Alessandria, Edizioni Dell'Orso).

Ancora oggi, a distanza di secoli, gli abitanti della Colma continuano a gestire autonomamente la cappellania, assicurando l'attività della chiesetta con le offerte e con la stessa determinata devozione dei loro predecessori.

Lapide del protomedico Giacomo Cantamessa



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