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(testi a cura di Anita Rosso)
Ultimamente, in seguito alle modifiche del piano regolatore,
le case della frazione sono aumentate e altre nuove continuano
a essere costruite. Sorgono così nuovi insediamenti
urbani su terreni che per anni hanno ospitato vigne rigogliose
che producevano barbera, grignolino, freisa e moscato. Alle
antiche famiglie si sono aggiunti nuovi nuclei familiari,
che si sono integrati facilmente nella comunità.
Veduta
aerea
Le vecchie case hanno subito ristrutturazioni e modifiche
conservative. Alcune case rurali sono state trasformate
in residenze di campagna che, pur rispondendo alle esigenze
moderne, hanno mantenuto la loro originaria struttura; quello
che è cambiato, infatti, è spesso soltanto
la destinazione dei fabbricati, per cui i porticati sono
diventati garage e i fienili verande o camere aggiuntive.
Ne è un esempio la casa della famiglia Caprioglio
in Regione Roveto: la grande casa, già residenza
dei fratelli Caprioglio (Mario, Ferruccio e Ugo), è
stata ristrutturata mantenendo inalterate le caratteristiche
della vecchia cascina e naturalmente anche i suoi secolari
ippocastani sono rimasti al loro posto. Rispettato anche
il luogo del gioco delle bocce, dove una volta si sfidava
il clero, l'aia di un tempo invece ospita ora roseti e altri
fiori. Persino gli antichi attrezzi sono stati raccolti
e posti tra i fiori, a testimoniare le antiche tradizioni.
Tutto ciò è frutto di un profondo affetto
che il proprietario, professore Damaso Caprioglio (pronipote
di quegli stessi Caprioglio che nel 1889 si appellarono
e vinsero la causa contro la sospensione della messa nella
Cappella di S. Bartolomeo), nutre per la propria terra e
per le proprie radici, nonostante numerosi impegni, legati
alla sua prestigiosa carriera, spesso lo tengano lontano.
Casa Caprioglio
- Ugo e Damaso Caprioglio
Per quanto riguarda la Chiesetta di San
Bartolomeo si deve dire che è a tutt'oggi attiva
grazie soprattutto alla determinazione dei colmesi, che
continuano a gestirla in autonomia. La domenica ci si ritrova
alla messa, come nel passato, per ricordare anche chi non
c'è più e diversi sono stati i battesimi e
i matrimoni che recentemente vi sono stati celebrati.
La Colma oggi ha assunto le caratteristiche del villaggio
residenziale, un posto tranquillo dove vivere e dove tornare
la sera per dimenticare lo stress di una giornata di lavoro,
un posto dove si fa ancora la partita a scopa e dove ci
si attarda dopo cena a raccontare, ricordare e a far rivivere
tutte quelle persone che vissero anni fa nella frazione,
persone che adesso ritornano a essere presenti grazie ai
ricordi collettivi.
Della piccola comunità contadina del passato oggi
non è rimasto pressoché nulla. Solo due o
tre famiglie hanno continuato a coltivare direttamente la
terra, divenendo moderne realtà che, oltre alla produzione,
badano anche alla giusta commercializzazione del prodotto.
È possibile una visione più particolareggiata
di queste realtà produttive nella sezione “Le aziende”
del sito.
Malgrado i cambiamenti, quindi, la Colma rimane sempre un
luogo tranquillo: basta ritirarsi nei grandi cortili esposti
a sud, dietro a quella fila di case che sembrano sorreggersi
spalla a spalla per proteggerti, in un luogo dove è
facile trovare il silenzio e la pace. Il mondo rimane infatti
dietro, là sullo stradone.
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